Wednesday, March 27, 2013

Da lontano.

Sono qui ormai da un paio di mesi.
Qui dove?
Nel beautiful Vermont. Uno stato piccino, che nelle cartine non ha nemmeno lo spazio per il nome intero. C'è VT, invece. 
E sono qui. Cuffie, musica (8tracks l'invenzione del secolo), tè caldo speziato... e riguardo fotografie.
Ho deciso di tornare all'italiano perché alla fin fine, questo sarà il -mio- diario. E io sono italiana. 
Quindi. Arrivata il 4 gennaio senza sapere minimamente cosa aspettarsi da un viaggio simile. 
Starting from scratch. Inizia tutto daccapo.
Lasci a casa di tutto di più. Lasci a casa quello che credi sia stato l'errore più grande della tua vita. 
Credo sia una scelta molto coraggiosa. Partire. Lasciare una vita in un mondo, per un'altra in un altro. Perchè alla fine è cosi, nonostante quello che dice la gente.
Quando l'aereo atterra e tu guardi fuori dal finestrino cerchi di catturare quel dettaglio che ti rincuora, quel pezzo di bellezza che poi riporterai fedele nella prima chiamata appena il segnale delle cinture si spegne. 
Un nuovo inizio. Incontri persone che non hai mai visto prima e come per magia, avvicini persone che sono simili a te. Persone con cui inizierai questa avventura, con cui vivrai 20 ore al giorno.
Ho avuto la fortuna di avere una colonna sonora eccezionale in questi primi passi qui. E la fortuna di incontrare persone che non posso nemmeno descrivere a parole. Persone così diverse, così uniche, ognuna coi suoi difetti, coi suoi pregi, con le sue debolezze, con le sue gioie e dolori. Le solite cose.
Perchè non è semplice stare lontani da casa, non è semplicemente una vacanza prolungata. Sai che la vita va avanti a migliaia di kilometri e tu non ne fai parte. Siamo tutti sulla stessa barca.
Ma per fortuna, i lati positivi di questa esperienza superano di molto i downsides. Non bisogna avere paura. I momenti migliori sono quelli quando ti lasci andare, e non hai paura, di nulla. O quasi. 
E ho avuto la fortuna di incontrare studenti internazionali come me, ma anche studenti americani e credo che questa sia stata la fortuna più grande. Inutile annoiare con riflessioni su quanto queste due culture siano diverse. E il bello è che pochi se ne rendono conto.
Oh l'America. Non sono i nostri vicini di casa, anzi. Sono generosi, spiritosi, adorano party hard, adorano bere, sanno come divertirsi, sanno cosa vuol dire studiare seriamente.Si fanno in 4 per te. Ma poi c'è un punto oltre il quale non si riesce facilmente ad andare, non sono abituati. Una volta guadagnata la loro fiducia, beh... miei amici americani, siete meravigliosi. E il rapporto che si crea è qualcosa di unico, che non ha precedenti.

Il Vermont è stupendo. Nessuno l'avrebbe mai detto, io men che meno. Un piccolo stato, ma bello in tutta la sua piccolezza. 
Verde e montagne, del resto. E neve, oh tanta neve.
 La gente è magnifica, tutti conoscono tutti, tutti aiutano tutti. Il pezzo forte del loro guardaroba, la camicia plaid. E i duck boots, gli stivali con la punta in gomma. Perchè fino a ieri c'erano -5 e nevicava. Tutto questo freddo non ti fa stare necessariamente al caldo, ma probabilmente ti fa prendere più freddo di quanto possa sembrare immaginabile (non pensavo di sopravvivere e riuscire ad andare in classe con -24, ma rischiando di perdere le gambe e mani, ce l'ho fatta). Ma ti tempra, non c'è che dire. E rende quella dose di alcol in più leggermente più piacevole. Ops. 
Altra cosa, qui tutto è verde. In ogni senso. Organic è la parola d'ordine; vegetariano e vegano stili di vita. 
Mi sono quasi abituata a fare a meno della carne, la materia prima lo permette. E blog come Sprouted Kitchen o Green Kitchen Stories sono d'ispirazione profonda, assieme ai miei lovely Andrew e Nick, vegano e vegetariano affermati e felici. 
L'unico problema è stato il signor Ben & Jerry's. Made in Vermont. Una cosa indescrivibile. Il gelato più calorico, burroso e delizioso che sia mai stato concepito. Con gli ingredienti più calorici esistenti (solo qui, ovviamente): burro di noccioline, cookies, marsh mallows, brownies. Tutto NEL gelato. Io e la mia roommate adorabile britannica abbiamo esaurito i nostri punti per comprare pinte di gelato fino a qualche mese fa. Poi ci siamo rese conto che i nostri jeans tiravano sempre più. Abbiamo comprato anche un specchio, giusto per realizzare ancora meglio che Ben & Jerry's non è altro che il demonio, in barattolo e freddo.
Quindi sono finite le serate con Netflix a guardare Weed, cucchiaio alla mano. 

Per ora è tutto. 
Con alcune foto di questi passati mesi. 

New York. Love at first sight.





Boston in the snow. Tanto per cambiare. 

Cozy ULA cafè a Jamaica Plan in Boston. Ottimo caffè con cioccolato e cannella e sandwiches 


Beautiful UVM

La causa di tutti i mali

Sopravvivere al freddo.

Cene perfette, cene vegane. Tofu al curry e cocco.

Bagel for breakfast in posti sperduti, l'America che amo.

Miami!

Bahamas at Spring Break 
Conchiglie a Turks and Caicos

Due passi nella neve, ordinary stuff

Breakfast 

Sandwiches in the making
Boston